1o
Maggio proletario e internazionalista
Proletari
e popoli oppressi di tutto il mondo, unitevi!
Il primo maggio è la giornata mondiale della
classe operaia e delle masse oppresse. È il giorno in cui la classe
operaia, accanto ai lavoratori e agli oppressi, nei paesi
imperialisti e nei paesi oppressi dall’imperialismo, si riunisce
nelle strade, esprimendo la propria solidarietà mondiale contro lo
sfruttamento imperialista e gli oppressori al potere nei paesi
imperialisti. Si riuniscono, marciano e si ribellano in un’azione
simultanea contro la tirannia del potere e della ricchezza,
combattendo e ribellandosi, perseguendo la loro via verso
l’instaurazione del socialismo e del comunismo sulla terra. Il
primo maggio è sempre stato un giorno di picco delle lotte di
lavoratori e lavoratori contro il sistema capitalista, il dominio
imperialista e i regimi burocratico-capitalisti e semi-feudali, per
l’instaurazione della nuova democrazia, del socialismo e comunismo.
Guardando allo stato attuale del mondo troviamo
l’allineamento di due poli fondamentali: capitalismo e socialismo,
proprietari dei mezzi di produzione e massa dei produttori privati
dei mezzi di produzione, capitalisti e lavoratori, gli uni opposti
agli altri nella maggior parte dei paesi .
Capitalismo imperialista - Crisi economica:
Per la maggioranza di operai e dei lavoratori, la
situazione nei paesi imperialisti è oggi molto peggiore che negli
ultimi dieci anni. Nei paesi imperialisti occidentali, la crisi
generale iniziata nel 2008 ha continuato a peggiorare,
intensificandosi durante il periodo COVID e esacerbandosi
ulteriormente con le guerre reazionarie imperialiste, quella della
Russia e dell’imperialismo occidentale in Ucraina, e ora quella
dello Stato sionista di Israele contro il popolo palestinese. Questa
crisi è ancora peggiore di prima.
Crisi
economica e salari operai:
Il peso di queste crisi e guerre ricade
pesantemente sulle spalle della classe operaia, dei lavoratori e
delle classi medie. Nella maggior parte dei paesi imperialisti si
registra un’inflazione dilagante e aumenti dei prezzi, registrabili
non più su base annuale, ma mensile e persino settimanale. Nella
maggior parte di questi paesi, negli ultimi quindici anni i prezzi
dei beni essenziali quali cibo, assistenza sanitaria e alloggio sono
anche più che raddoppiati, specie negli ultimi cinque anni e
soprattutto negli ultimi due anni. Allo stesso tempo, i salari dei
lavoratori non registrano un aumenti corrispondenti da anni. In
alcuni paesi imperialisti, il salario minimo è stato fissato a circa
1 dollaro l’ora di lavoro per garantire la redditività dei datori
di lavoro. Di conseguenza, il valore reale del lavoro, che include la
riproduzione della forza lavoro secondo esigenze di vita standard,
compresi un certo livello di istruzione, sanità e svago, è crollato
ben al di sotto del 50% dei livelli pre-crisi economica del 2008.
Oltre a questo calo dei salari reali, è aumentata la disoccupazione,
sia ufficiale che occulta (compreso il part-time). Inoltre, in alcuni
paesi imperialisti, le tasse sono aumentate, mentre i servizi
sociali, soprattutto nel settore sanitario, sono stati drasticamente
tagliati, riducendo le masse operaie e i lavoratori in condizioni
economiche insopportabili.
Guerre
di frontiera e indebolimento degli imperialisti:
In proposito, oltre il il turbinio di guerre degli
ultimi tre decenni, vanno menzionate in particolare la